Shaun White nella leggenda dello Snowboard con il terzo oro olimpico in Half Pipe
Quando lo snowboard fu introdotto nelle Olimpiadi invernali a Nagano 1998, ci fu chi arrivò a snobbarne l’importanza e la portata di quella decisione decidendo di non partecipare tra gli atleti e non seguirlo tra i media. Sono passati 20 anni da allora e quella di PyeongChang è stata una competizione di Half Pipe che passerà alla storia, ma per ben altri motivi. Nella giovane storia di questo sport si è suggellata la leggenda di Shaun White, americano di 31 anni, che ha vinto il terzo oro olimpico in Half Pipe, dopo quelli di Torino 2006 e Vancouver 2010 (quarto a Sochi). Shaun White, per chi non conosce lo snowboard, sta a questo sport come Messi al calcio o Federer al tennis, è l’icona mondiale di questo sport, con una vita da rockstar, nel senso letterale visto che fa concerti con una music band ed è anche un campione di skateboard. Ma dopo essere arrivato quarto alle Olimpiadi di Sochi, sembrava sparito dalle scene, solo più filmati con gli sponsor e pochissime gare. Quest’anno invece era tornato all’agonismo e fin dalla sua prima apparizione si era capito che stava preparando questa storica giornata. Gli avversari non mancavano, anzi Ayumu Hirano e Scotty James erano il meglio che l’evoluzione dello snowboard freestyle potesse offrire.
Finale a 12 dopo le qualifiche ma è subito chiaro che saranno questi tre a giocarsi le madaglie, era solo da capire chi avrebbe preso la medaglia più ambita. Shaun White ha messo tutti d’accordo con una run spettacolare e pulita: frontside 1440, cab 1440, frontside 540, tomahawk e frontside 1260, con ampiezza, fluidità e grab diversi. Medaglia d’oro per lui, ed è la centesima per gli USA, argento per il fenomenale giapponese Ayumu Hirano e bronzo per l’australiano Scotty James.
Nessun italiano in gara, ma questa notte entra in scena la nostra Nazionale di Snowboardcross, la più forte al mondo e speriamo che uno tra Visintin, Perathoner, Sommariva e Godino ci regali un’altra gara da leggenda.